martedì 24 gennaio 2017

DIETA: i Grassi

La principale suddivisione degli alimenti è: Macroelementi e Microelementi.
Macroelementi (o Macronutrienti): Protidi, Glicidi, Lipidi, Acqua, Alcool.
Microelementi (o Micronutrienti): Vitamine, Sali Minerali e Oligoelementi.

I Lipidi, ovvero i Grassi.

I grassi o lipidi non godono di buona fama nel panorama dietetico, ma rappresentano un’essenziale fonte di energia. I grassi hanno un ruolo importante nell’equilibrio ormonale e influiscono sulle cellule nervose.

Tutti i lipidi sono costituiti da miscele di acidi grassi. La differenza più evidente è data dalla forma che può essere liquida o solida (a temperatura ambiente). Abbiamo perciò gli oli a prevalente composizione di acidi grassi insaturi e i grassi alimentari a prevalente composizione di acidi grassi saturi. E’ opportuno scegliere quote di grassi insaturi, ovvero quelli presenti nell’olio di oliva, nel pesce (omega3) e nelle noci.

Bisogna tener presente però che la cottura di questi alimenti ossida il colesterolo dando origine a composti “tossici”. Quindi, per esempio, le fritture sono da evitare.

L'assunzione di grassi insaturi favorisce l'aumento del colesterolo buono. Inoltre, gli omega 3 hanno anche la capacità di ridurre i livelli di trigliceridi.

Una dieta priva o povera di grassi, al di sotto delle necessità fisiologiche è dannosa, così come è negativa una dieta sovraccarica di sostanze lipidiche.

Costituiscono la principale e più alta riserva energetica. I grassi forniscono 9 calorie per grammo. Le attività a base aerobica utilizzano in grande quantità i grassi come substrato energetico.

I Lipidi sono importanti anche per l'assorbimento di alcune vitamine (A, D, E, K, Q).

L'apporto calorico giornaliero dei grassi corrisponde a circa il 15-20% delle calorie totali giornaliere. Durante il periodo invernale, causa basse temperature esterne, il fabbisogno può toccare anche il 30% della dieta.

Comunque, in linea di massima, l'apporto di grassi si attesta a circa 1 gr per kg di peso corporeo, ma resta sempre soggettivo.

Evitare i grassi cotti! Si deve preferire l’aggiunta a crudo, con precedenza assoluta per l'olio extra vergine di oliva.

Attenzione: un eccesso di grassi dà luogo a una minore resistenza alla fatica. Evitateli nella colazione pre-gara.



domenica 22 gennaio 2017

DIETA: le Proteine

PREMESSA
La principale suddivisione degli alimenti :
Macroelementi (o Macronutrienti): Protidi, Glicidi, Lipidi, Acqua, Alcool.
Microelementi (o Micronutrienti): Vitamine, Sali Minerali e Oligoelementi.

I Protidi, ovvero le Proteine.

Protidi: composti da catene di aminoacidi (e da un atomo di carbonio). Si legano fra loro tramite legame peptidico. Le proteine rappresentano il 50% in peso di tutti i componenti organici e il 14-20% del peso corporeo totale. E' importante conoscere la propria composizione corporea (muscolo, ossa, grasso) tramite un'analisi antropometrica specifica per ricavare il proprio fabbisogno proteico giornaliero.

Le proteine hanno funzione plastica, ovvero di ricostruzione del tessuto muscolare.

In un atleta in fase di accrescimento muscolare il valore di apporto proteico può arrivare al massimo fino a 2,5 grammi per kg di peso corporeo. Questo vale per un atleta di bodybuilding per esempio. In questo campo, comunque sia, di solito si suggerisce un apporto fra 1,4 e 2,0 grammi. 

Per i ciclisti è consigliato un valore fra 1 e 1,4 grammi di proteine per kg di peso corporeo. In questo caso ci si riferisce al peso forma. Per esempio, la bresaola contiene 32 grammi di proteine ogni 100 grammi di prodotto. Quindi si può capire bene che l’alimentazione da sola, se corretta, può provvedere alla necessità richiesta, senza ricorrere agli integratori.

Ovviamente, c’è chi la pensa diversamente. C’è chi suggerisce un fabbisogno superiore, chi suggerisce l’assunzione delle proteine animali e chi vegetali.

Dovete provare sulla vostra pelle e verificare i risultati. Solo così potrete trovare la vostra strada.

Le proteine necessitano di un tempo piuttosto lungo per essere assorbite e metabolizzate, quindi è consigliato non assumerle prima di un allenamento. Attenzione: parliamo di proteine, NON di aminoacidi ramificati.

Comunque sia, il valore di assunzione cambia anche in base al periodo. Per esempio, in inverno, durante la preparazione, quindi in una fase di stress muscolare, la quantità di proteine sarà maggiore. Ricordatevi però, che più massa muscolare significa più peso. Quindi fate le vostre valutazione. Date un occhio anche alle gambe dei prof. Anche questo può esservi di aiuto.

Le proteine hanno funzione plastica (costruzione muscolare) o energetica e non sono accumulabili. Se non utilizzati per i fini descritti vengono poi trasformate in grassi di deposito. Quindi occhio agli eccessi.

Ci sono 8 aminoacidi che il nostro corpo non può sintetizzare: isoleucina, leucina, lisina, metionina, fenilanina, treonina, triptofano, valina. Bisogna quindi introdurli attraverso l'alimentazione. Le proteine che contengono già questi aminoacidi sono dette “nobili”. Queste sono di origine animale, mentre quelle non nobili sono di origine vegetale. I famosi aminoacidi ramificati (BCAA) ne contengono solo 3.

Le proteine vegetali sono quelle contenute soprattutto nei cereali e nei legumi e forniscono proteine incomplete, perché mancano di alcuni amminoacidi essenziali, ma se assunte assieme ai carboidrati, l’apporto è completo. Vedo sempre più atleti vegani e che ottengono ottimi risultati.

In teoria, questi atleti, NON avrebbero un giusto apporto proteico, eppure… E state tranquilli: NON usano integratori proteici di origine animale.

Sono in corso numerosi studi. Ogni giorno molte persone diventano vegane non solo per una scelta animalista, ma anche per uno stato di benessere fisico a detta loro mai provato prima. Lascio ad ognuno la propria idea in proposito.

Comunque, il valore proteico in una dieta equilibrata varia dal 15 al 25% del totale calorico giornaliero.

La quota proteica di origine animale deve essere accuratamente conteggiata per evitare errori in eccesso o in difetto, ambedue dannosi: si deve tener presente che carni, pesce, uova, latte e formaggi NON sono alimenti proteici puri, poiché le proteine rappresentano soltanto una parte del loro peso. La carne contiene in media il 18% di proteine, il pesce il 16%, il formaggio il 25%, le uova il 13% e il latte il 3,5%. Gli alimenti ricchi di proteine animali devono essere somministrati ad un'atleta in allenamento soprattutto al pasto serale, dando la preferenza alle carni magre.
Si è anche registrato che una dieta leggermente iperproteica contribuisce a un innalzamento del metabolismo generale e quindi favorisce il dimagrimento. Questo perché una parte di calorie introdotte ha lo scopo di digerire la proteina stessa. Ciò si ripercuote sul metabolismo basale che viene innalzato.

Un eccesso proteico non migliora la salute né tanto meno la prestazione, ma può anzi arrecare “danni” all'organismo. Le diete sbilanciate verso le proteine non fanno al caso nostro. Come ciclisti dobbiamo seguire una dieta bilanciata e abbiamo bisogno di carboidrati.
Una dieta iperproteica apporta anche molto azoto nel nostro organismo, mentre i carboidrati contribuiscono alla sua eliminazione.
Sulle proteine ci sono moltissimi punti di vista.

Non voglio giudicare niente e nessuno, né tanto meno mi sento di avere la verità in tasca.

Ognuno è libero di pensarla come crede, purché lo faccia sulla propria pelle e non per sentito dire: bisogna provare e studiare gli effetti su se stessi, soprattutto perché ognuno di noi è diverso da ogni altro individuo.

Per finire, un grammo di proteine fornisce circa 4 calorie.



sabato 21 gennaio 2017

DIETA: i Carboidrati

PREMESSA
La principale suddivisione degli alimenti è: Macroelementi e Microelementi.
Macroelementi (o Macronutrienti): Protidi, Glicidi, Lipidi, Acqua, Alcool.
Microelementi (o Micronutrienti): Vitamine, Sali Minerali e Oligoelementi.

I Glicidi, ovvero i Carboidrati.

I carboidrati forniscono energia a pronto uso. Sono la componente principale del ciclista, ma andranno limitati nel periodo di preparazione. Abbiamo tre suddivisioni di zuccheri: monosaccaridi (glucosio, fruttosio); disaccaridi (lattosio, saccarosio); polisaccaridi (glicogeno, amidi).

La suddivisione più conosciuta è quella di zuccheri semplici e zuccheri complessi. Quelli semplici sono a più veloce assimilazione, mentre quelli complessi devono essere disgregati per giungere alla forma semplice, quindi ad assimilazione più lenta.

I migliori sono i carboidrati complessi che forniscono energia a rilascio più lento rispetto a quelli semplici e allungano il senso di sazietà, facendo tardare il senso di fame. Meglio integrali (per le fibre). Però, per i più sensibili a livello intestinale, dovrebbero consumare quelli bianchi nel weekend gara (per evitare problemi intestinali appunto).
I carboidrati rappresentano la vera riserva energetica di ogni ciclista.

I carboidrati, dicevo, si dividono in due categorie: semplici (marmellata, miele, zucchero, frutta) e complessi (pane, pasta, riso e anche legumi).
Molto importante è tener conto anche dell'indice glicemico, ovvero la capacità degli alimenti di stimolare la secrezione di insulina dopo la digestione. E' preferibile assumere alimenti a basso indice glicemico.

Alcuni esempi di alimenti ad alto indice glicemico: glucosio (100), miele (87), saccarosio (59), patate bianche (70), carote (90), banane (65), uva secca (68), datteri (72), riso bianco (70), pane bianco (76).

Alcuni esempi di alimenti a basso indice glicemico: fruttosio (20), soia (15), fagiolini (30), lenticchie (25), patate dolci (48), mele (36), arance (40), ciliegie (23), pompelmo (26), pesche (34), pasta di grano duro (40), avena (48), riso integrale (60), latte intero (34), latte scremato (32), yogurt (36).

Tutti gli alimenti hanno un indice glicemico. Sono comunque i carboidrati ad avere i valori più alti.

Più l'indice glicemico è basso e meno sbalzi insulinici si hanno.

I carboidrati non utilizzati immediatamente vengono depositati come scorta energetica sotto forma di glicogeno, poi, se ancora non utilizzati, sotto forma di grassi di deposito.

La quantità di carboidrati nella dieta quotidiana varia dal 40 al 60% del totale calorico giornaliero, a seconda del periodo in cui ci troviamo e dal tipo di seduta di allenamento o riposo.

Un grammo di carboidrati fornisce 4 calorie circa.

Suggerimento: fare il cosiddetto “carico di carboidrati” durante la settimana che precede la gara non ha senso. La scorta di glicogeno che si può stoccare è limitata. Introdurre più carboidrati del dovuto non farà altro che aumentare il vostro peso, perché l'eccesso sarà trasformato in grassi di deposito, anche per il semplice fatto che i ritmi allenanti sono minori e quindi è minore anche il consumo calorico e di glicogeno. E' meglio seguire la solita alimentazione e la solita colazione e integrare durante la gara.

Nel periodo invernale la parte di miscela usata maggiormente per produrre energia deriva dai grassi. Se si assume una quantità di carboidrati superiore al necessario, quest'ultimi saranno trasformati in grassi di deposito.

Nel periodo invernale le calorie andrebbero ridotte. Nel periodo di potenziamento andranno aumentate per le giornate con allenamenti intensi. Nel periodo agonistico saranno ben bilanciate. Durante la settimana di scarico ovviamente ridotte.

Ognuno però deve trovare il proprio equilibrio e questo avviene con l'esperienza, perché non esiste uno standard. Usando un Diario Alimentare e monitorando il peso tramite un Grafico del Peso potrete scoprire il vostro equilibrio: avrete soprattutto più consapevolezza del comportamento del vostro corpo in base alle calorie assunte.