domenica 25 novembre 2018

SALUTE: Torcicollo e adesso?

SALUTE: Torcicollo e adesso?

Esercizi da fare a casa se si avvertono dolori o fastidi al collo

Il torcicollo in linea di massima è di origine reumatica, può colpire a qualsiasi età e si manifesta spesso in seguito ad un colpo di freddo (finestre aperte, capelli bagnati, aria condizionata). 

In caso di torcicollo i muscoli cervicali sono tesi, gonfi e doloranti; i movimenti del collo sono impediti e dolorosi a causa delle contratture muscolari e dell’infiammazione.

Il dolore da torcicollo si irradia verso le spalle, le braccia, le scapole, e può risalire verso la nuca.




Forse non sapevi che...
  • La prevenzione del torcicollo consiste nella ginnastica del collo con movimenti in tutte le direzioni
  • Un leggero massaggio ai trapezi giova al rilassamento di collo e spalle, dopo una giornata di stress o di lavoro pesante
  • Anche una doccia o un bagno caldo può essere utile per il torcicollo




Gli esercizi per il torcicollo

Mobilizzazione globale del collo
Eseguire un lento movimento rotatorio verso destra e verso sinistra.





Rinforzo della muscolatura laterale del collo
Con una mano a lati della testa opporre resistenza ai movimenti di inclinazione laterale. Ripetere su entrambi i lati.




Mobilizzazione del capo
Eseguire lenti movimenti di anteposizione (in avanti) e retroposizione (indietro) del capo. Attenzione a non piegare la testa in avanti e in indietro.




Trazione
Con un piccolo telo arrotolato a posizionato a circa 45° eseguire leggere trazioni sul collo.




Nell’eseguire ciascun esercizio, ricordarsi che i movimenti dovranno essere lenti e uniformi. 
È consigliabile fare gli esercizi nei momenti più tranquilli della giornata, quando è più facile concentrarsi ed essere rilassati.



Referenze

Battaglia PJ et al., Posterior, Lateral, and Anterior Hip Pain Due to Musculoskeletal Origin: A Narrative Literature Review of History, Physical Examination, and Diagnostic Imaging. J Chiropr Med. 2016 Dec;15(4):281-293.

Andreotti, Lupo. Taddei, Marzio Taddei. “Patologia dolorosa muscolo-scheletrica di comune riscontro nella medicina pratica”, S.E.E., 2000 pag. 343


sabato 24 novembre 2018

SALUTE: Sindrome della bandelletta ileotibiale

SALUTE: Sindrome della bandelletta ileotibiale 

Tipico dolore al lato esterno del ginocchio. 

La bandelletta ileotibiale (ITB) è un nastro di tessuto connettivo situato tra la parte esterna della coscia e il ginocchio. La ITB aiuta a stabilizzare e muovere l’articolazione del ginocchio.

La sindrome della bandelletta ileotibiale è comunemente detta “ginocchio del corridore” ed è un processo di tipo infiammatorio a carico della zona. Colpisce prevalentemente runners, ciclisti e sportivi in genere. Anche chi non pratica abitualmente discipline sportive a rischio, tuttavia, ha innumerevoli occasioni nella vita quotidiana per danneggiare le strutture che sostengono e stabilizzano l’articolazione del ginocchio.

La sindrome della bandelletta ileo-tibiale può essere considerata, sostanzialmente, una sindrome da

sovraccarico le cui cause possono essere collegate a fattori predisponenti di natura anatomica e

condizioni sportive.





Ecco 4 rimedi:

1) Allunga: eseguire esercizi di stretching o di yoga permettono di allungare la ITB e prevenire la sindrome della bandelletta ileotibiale

2) Rafforza: rafforzando i glutei sarà possibile controbilanciare il movimento verso l’esterno della coscia.

3) Massaggia: in caso di dolore, un massaggio in profondità può alleviare la tensione della bandelletta ileo-tibiale.

4) Riabilita: dopo un allenamento eccessivo, la ITB può infiammarsi e provocare forti dolori, quindi in questo caso è consigliabile riposo (2-6 settimane) e riabilitazione.


La terapia:

Dopo un trauma al ginocchio anche abbastanza importante, purché non tale da richiedere l’intervento chirurgico immediato, la regola prevede che si proceda almeno in prima istanza a una terapia conservativa, basata sulla strategia PRICE (Protection, protezione; Rest, riposo; Ice, applicazione di ghiaccio; Compression, compressione; Elevation, sollevamento della parte traumatizzata) e sull’impiego di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o analgesici per attenuare il dolore, sempre molto intenso nei primi giorni dopo il trauma.


Referenze:
Beals C. & Flanigan D. A Review of Treatments for Iliotibial Band Syndrome in the Athletic Population. J Sports Med (Hindawi Publ Corp).

domenica 18 novembre 2018

SALUTE: Lombalgia? Il segreto è muoversi!

SALUTE: Lombalgia? Il segreto è muoversi!

Consigli pratici per i ciclsiti ed esercizi da eseguire a casa per combattere o prevenire la lombalgia.

La lombalgia, più comunemente detta “mal di schiena”, è un disturbo comune che coinvolge i muscoli e le ossa della schiena. Si stima che circa il 90% delle persone ne soffrano almeno una volta durante l’arco della propria vita, e gli individui tra i 40 e i 50 anni sono quelli maggiormente colpiti.


Sebbene il dolore alla schiena sia un problema abbastanza comune tra chi pratica ciclismo, questo sport non è un’attività considerata a rischio e anzi, con la giusta posizione in sella, si può ridurre il peso sulla colonna.

Il mal di schiena è un disturbo multifattoriale, tuttavia sulle due ruote è un disturbo collegato soprattutto alla postura errata sulla bicicletta.


Gli esercizi per il mal di schiena

Il segreto per la lombalgia è muoversi prima possibile con esercizi per il rafforzamento della colonna e dei muscoli della schiena:







La terapia del dolore

Quando il disturbo è in uno stadio da lieve a moderato, i trattamenti a disposizione sono: la terapia con farmaci e la fisiochinesiterapia; se il dolore persiste è bene recarsi dal proprio medico.

La terapia a base di FANS (antinfiammatori non steroidei) come il naprossene, l’ibuprofene e il flurbiprofene, riduce l'infiammazione e il dolore per diverse ore.




giovedì 1 novembre 2018

SALUTE: la Coxalgia

SALUTE: la Coxalgia

Parliamo di dolori articolari dello sportivo, in questo caso del dolore classico che si manifesta tra anca e inguine. 


Ecco i consigli per i ciclisti.

Molti ciclisti manifestano dolore all’inguine, che con il tempo si diffonde a tutta l’anca e si irradia a cosce e glutei. Questo dolore può essere scatenato da fattori genetici, infiammatori, traumatici, degenerativi o da errori posturali. 

La coxalgia è associata ad un processo patologico a carico dell'articolazione coxofemorale (l’articolazione tra la testa del femore e l'osso iliaco del bacino) e si manifesta proprio con un dolore all’anca che si estende a inguine, glutei, cosce e ginocchia. È una patologia che tende a risolversi spontaneamente con riposo e terapia a base di farmaci antinfiammatori, per una durata di circa 7-10 giorni. 


La terapia 

Quando il disturbo è in uno stadio da lieve a moderato, i trattamenti a disposizione sono: la terapia con farmaci e la fisiochinesiterapia; se il dolore persiste è bene recarsi dal proprio medico.

La terapia a base di FANS (antinfiammatori non steroidei) come il naprossene, l’ibuprofene e il flurbiprofene, riduce l'infiammazione e il dolore per diverse ore. 


Gli esercizi per la riabilitazione dell’anca:

1. Rotazione

Da sdraiati, afferrare un ginocchio con le mani ed eseguire lenti movimenti di rotazione dell’anca sempre più ampi. 

2. Flessione ed estensione

Appoggiando al pavimento mani e ginocchia eseguire flessioni ed estensioni dell’anca. 

3. Rinforzo dei muscoli flessori

Da sdraiati portare il ginocchio al petto opponendo resistenza con le mani. In questo modo si rinforzano i muscoli che flettono l’anca. 

4. Intra-rotazione

Da sdraiati eseguire lenti movimenti di rotazione verso l’interno dell’anca. 


Eseguire ogni esercizio da 1 a 5 volte consecutive, almeno una volta al giorno. Aumentare in modo graduale la frequenza di ogni esercizio fino ad arrivare a 10 volte consecutive, anche 2 sessioni al giorno.


Bibliografia

Lindner D, Agar G, Domb BG, Beer Y, Shub I, Mann G. An unusual case of leg pain in a competitive cyclist: a case report and review of the literature.